Il principio fondamentale del vegetalianesimo
(Il termine deriva dal latino vegetalis, ossia
appartenente al regno vegetale) è che per nutrirsi di carne occorre
uccidere, per questo bisogna astenersi dal consumo di animali. Vengono esclusi i formaggi perché
il caglio si ricava dallo stomaco dei ruminanti, e quelli più rigorosi
si astengono dal consumare latte, latticini e tutti gli altri prodotti animali
quali le uova e il miele. Molti di loro fanno presente che il costo di
produzione di carne e di latte sia troppo elevato per poter essere sostenuto a
lungo,
adducendo a motivi socio-economici, nonché ecologici,
sostengono che se si continua ad
abbattere foreste per spianare e creare pascoli necessari per
l’allevamento del bestiame si restringerà lo spazio per la
coltivazione di cereali e legumi e, fanno presente che, astenersi dalla carne e dal latte che
richiedono grandi superfici di terreno, può diventare un segno di
responsabilità per il “futuro”.
Questa dieta è sicuramente
pericolosa, e chi la segue deve mettere in conto i rischi che ne
deriva, infatti è
insufficiente per l’apporto di ferro, necessario per i globuli
rossi, di calcio e vitamina B12, essenziale per una regolare crescita, e questi
elementi sono contenuti in quantità utilizzabile dall’organismo
solo nella carne, nel pesce, nelle uova e nei formaggi, inoltre una dieta ricca
di fibre come si presenta questa,
impedisce ulteriormente l’assimilazione del ferro.
I rischi maggiori si corrono in
gravidanza e nell’adolescenza.