Olio d’oliva
L’olio d’oliva è il prodotto
ottenuto dalla lavorazione dei frutti dell’ulivo, senza aggiunte di altri
prodotti o altri oli ricavati da altre piante, solo in Italia ne esistono ben
395 varietà.
Secondo alcune
leggende per gli Ebrei l'ulivo era
conosciuto al tempo di Adamo,
i primi uliveti furono coltivati in Siria e in Palestina e, intorno al
La pianta dell'ulivo per
svilupparsi, ha bisogno, di acqua, sole e terreni non molto profondi, può
raggiungere i
L’olio d’oliva è formato quasi
esclusivamente da grassi detti lipidi, su 100 gr. il 99% è costituito da una
miscela di trigliceridi, (lipidi formati da glicerolo e acidi grassi). Gli
acidi grassi contenuti sono a differenza di quelli dei grassi animali per lo
più insaturi: il 75% di monoinsaturi e circa l'1% di polinsaturi, questi ultimi
detti essenziali, perché l’organismo non è in grado di produrli e quindi devono
essere introdotti nella dieta. L’olio aumenta il colesterolo buono e abbassa
quello cattivo. La parte vitaminica
è rappresentata da vitamina E che è un antiossidante, –Vit. A, mentre sono
presenti tracce di vitamina D e K.
L’olio di oliva -come del resto gli altri oli – sono molto
calorici 100 gr. forniscono 900 calorie, è inoltre il più digeribile fra tutti
i grassi.
ETICHETTATURA DI ORIGINE
DELL’OLIO DI OLIVA e COSA DEVE GUARDARE IL CONSUMATORE.
L’indicazione in
etichetta dell’origine per l’olio extra vergine di oliva e per quello vergine è
ancora un’informazione facoltativa. Lo stabilisce il Regolamento europeo del
2002 concernente, le norme di commercializzazione, che prevede
all’art. 4 la possibilità di una indicazione di tipo regionale per gli oli Dop
e Igp e per gli altri casi la designazione dello Stato membro, della Comunità o
del Paese Terzo (prodotto italiano oppure prodotto della
Comunità europea).
La norma precisa che la designazione dell'origine corrisponde alla zona geografica nella quale le olive sono state raccolte e in cui è situato il frantoio nel quale è stato estratto l'olio.
Qualora le olive
siano state raccolte in uno Stato membro o un paese terzo diverso da quello in
cui è situato il frantoio nel quale è stato estratto l'olio, la designazione
dell'origine comporta la dicitura seguente: "Olio (extra) vergine di oliva
ottenuto in… (designazione della Comunità o dello Stato membro interessato) da
olive raccolte in… (designazione della Comunità, dello Stato membro o del paese
interessato) ".
Un tentativo italiano di introdurre
l’obbligatorietà dell’etichettatura di origine delle olive utilizzate per la produzione dell’olio c’è stato, ma
non sono mai state emanate le norme di attuazione, proprio per il contrasto con
la regolamentazione comunitaria, finché qualcosa non cambierà a
livello europeo, i cittadini
italiani non potranno mai capire se le olive dell’olio che stanno degustando
siano italiane, spagnole o marocchine
Per
l'olio extra vergine di oliva: "olio d'oliva di categoria superiore ottenuto
direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici".
Per
l'olio di oliva vergine: "olio d'oliva ottenuto direttamente dalle olive e
unicamente mediante procedimenti meccanici".
Per
l'olio di oliva, composto da oli d'oliva raffinati e da oli d'oliva vergini:
"olio contenente esclusivamente oli d'oliva che hanno subito un processo
di raffinazione e oli ottenuti direttamente dalle olive".
Per
l'olio di sansa di oliva: "olio contenente esclusivamente oli derivati
dalla lavorazione del prodotto ottenuto dopo l'estrazione dell'olio d'oliva e
oli ottenuti direttamente dalle olive", oppure "olio contenente
esclusivamente oli provenienti dal trattamento della sansa di oliva e oli
ottenuti direttamente dalle olive".
OLIO DI SEMI
Le differenze tra i vari tipi di
oli vegetali (ricavati
soprattutto dai semi e quindi chiamati anche oli di semi) riguardano principalmente la composizione in acidi
grassi. La maggior parte degli oli vegetali contiene in prevalenza grassi mono e polinsaturi, e pochi grassi
saturi, fanno eccezione gli "oli tropicali" che invece
contengono una grossa percentuale di grassi saturi.
La composizione in acidi
grassi dell'olio di semi varia da specie a specie, dalle condizioni climatiche,
dal tipo di terreno e può essere variata modificando geneticamente i semi delle
piante.
Olio di semi di arachide: Estratto
dai semi della pianta Arachis hypogaea della famiglia delle leguminose. Ha una
composizione in acidi grassi simile a quella dell'olio di oliva, Questa
caratteristica lo rende piuttosto stabile alle alte temperature, per questo
motivo è adatto per friggere.
Olio di semi di girasole: Estratto dai semi
di Helianthus annuus della famiglia delle Composite. La coltivazione del
girasole è tipica dell'est europeo, ma negli ultimi anni si è estesa anche in
Europa e in Italia. L'olio di semi di girasole contiene una percentuale molto
elevata di grassi polinsaturi, e una notevole quantità di vitamina E. Si irrancidiste facilmente a causa
dell’insaturazione, non è indicato per
friggere.
Olio di semi di lino: Estratto dai semi della pianta Linum
usitatissimum, molto utilizzato tempi addietro per produrre capi di
abbigliamento. A differenza degli altri oli vegetali, ricchi di grassi omega
Olio di semi di mais: Estratto dai germi
dei semi di Zea mais, una graminacea tipica del Nord America, coltivata anche
in Italia. Ha una composizione simile a quello di girasole, molto ricco di
acido linoleico e vitamina E.
Olio di semi di soia: Si ricava dai semi delle numerose varietà di soia, una
leguminosa originaria dell'Asia. È un olio più completo poiché contiene
entrambi gli acidi essenziali, linoleico
(50% circa) e linolenico (8%
circa).
Olio di semi di colza: Si
ricava da semi di Brassica napus oleifera e di
Brassica campestris, della famiglia delle crucifere. Contiene una notevole
quantità di acido erucico, una sostanza che è metabolizzata con difficoltà
dall’ organismo umano e che si accumula
nei grassi del muscolo cardiaco, causando alterazioni. L'olio di colza costa poco e il suo uso è
molto diffuso negli oli e grassi utilizzati dalle industrie alimentari, ecco
perché nonostante sia un veleno per il nostro organismo, la legge ne accetta
una quantità del 5%
Olio di semi di sesamo: Estratto dai semi di Sesamum indicum, è caratterizzato da una
eguale percentuale di acido oleico e linoleico, viene utilizzato in molte
preparazioni della cucina orientale.
Olio di semi di palma: Estratto dal
frutto della palma, Elaeis giuneensis, è caratterizzato da un notevole
contenuto di grassi saturi a catena
lunga, in particolare palmitico, lo stesso contenuto nel burro. È l'olio
vegetale più dannoso per il cuore e le arterie, proprio a causa dei grassi
saturi a catena lunga.
Olio di semi di cocco: Estratto dalla
polpa delle noci di cocco, è ricchissimo in acidi grassi a catena media (MCT),
non rappresenta un pericolo per il cuore e le arterie.
-Fine-