Alla corte del duca Ludovico il Moro per Natale era stata predisposta la
preparazione di un dolce particolare. Purtroppo durante la cottura questo dolce
a cupola contenente acini d'uva si bruciò, gettando il cuoco nella
disperazione. Fra la confusione e le urla
si levò la voce di uno sguattero, che si chiamava Toni, il quale
consigliò di servire lo stesso il dolce, giustificandolo come una specialità
con la crosta. Quando la ricetta inconsueta venne presentata agli invitati fu
accolta da fragorosi applausi, e dopo l'assaggio un coro di lodi si levò da
tutta la tavolata; era nato il "pan del Toni".
Uno degli artefici del panettone moderno è stato Paolo Biffi, che curò un
enorme dolce per Pio IX al quale lo spedì con una carrozza speciale nel 1847.
Golosi del pant del ton sono stati molti personaggi
storici: dal Manzoni al principe austriaco Metternich, quest'ultimo parlando delle "cinque
giornate" disse dei milanesi: “Sono buoni come i panatoni".
Nascita e sviluppò della forma e della confezione attuale del panettone sono
databili alla prima metà del '900, quando Angelo Motta propose il cupolone e il
"pirottino" di carta da forno.